Progressive Hydraulic Cushions è la nuova soluzione Citroën nel campo delle sospensioni.
La Citroën ha recentemente rivisto la Cactus, eliminando uno degli elementi più caratterizzanti dell’auto: gli “Airbump” anti sportellata (inserti in materiale plastico ad aria compressa, posizionati al centro degli sportelli).
In compenso, arrivano le sospensioni “PHC, al secolo: Progressive Hydraulic Cushions. In termini più accessibili, si tratta di un nuovo sistema di ammortizzatori e la casa francese, per comfort ed assetti, ha sempre anticipato i tempi e non si smentisce. Questa nuova C4 Cactus porta su strada una tecnologia derivata dall’universo dei rally, addomesticata per offrire il massimo del comfort. Si tratta degli ammortizzatori dotati di smorzatori idraulici progressivi (in altri paesi sono a richiesta, qui da noi sono di serie su tutte le versioni). Quasi tutte le auto, a parte quelle che montano sistemi idraulici o ad aria, hanno un sistema basato sul connubio tra molle in acciaio ed elementi ammortizzanti. Se ci fossero soltanto le molle, ad ogni buca, o ad ogni variazione di carico, l’auto seguiterebbe a rimbalzare, a fare su e giù, svariate volte. Gli ammortizzatori stabilizzano queste oscillazioni, ma, se la sollecitazione è troppo forte e gli elementi ammortizzanti arrivano a fondo corsa, ci sono dei tamponi rigidi, che tentano di assorbire la “Botta”, restituendo però parte dell’energia accumulata, sotto forma di un fastidioso rimbalzino.
Le sollecitazioni stradali fanno lavorare lo schema ammortizzante, secondo due principi: compressione, quando l’auto viene schiacciata al suolo ed estensione, quando le sollecitazioni la spingono in alto. In entrambe i casi, l’effetto “Fondo corsa” risulta ruvido e fastidioso. Come anticipato, la Citroën ha dotato la Cactus di nuovi smorzatori idraulici, posizionati alle due estremità degli ammortizzatori classici. Si tratta di altri due piccoli elementi idraulici, così: quando l’auto arriva a tampone in compressione, l’elemento smorza ogni possibile effetto rimbalzo e lo stesso dicasi dell’arrivo a massima estensione. Questo schema crea un sistema in grado di generare un piacevole effetto, definito dalla casa, come: “Tappeto volante”.
La prova esaustiva da effettuare, è quella del passaggio sui terribili “Speed Braker”, quei dossi artificiali (tanto amati dai motociclisti), creati per contenere la velocità in zone residenziali. Passando con un’auto normale, anche andando esageratamente piano, l’effetto onda è inevitabile. Con la Cactus, invece, non si percepisce quasi nulla. Osservando da fuori, si vedono le ruote alzarsi ed abbassarsi, mentre l’auto resta ferma allo stesso livello.
Un po’ di storia sul primo, rivoluzionario sistema di sospensioni, targato Citroën. La casa francese è stata sempre all’avanguardia, in tema di sospensioni e tutto è iniziato grazie al genio di Paul Ernest Mary Magès, nato in Savoia, che ha iniziato a lavorare giovanissimo in Citroën, ma come disegnatore. Il suo interesse per la meccanica, però, lo ha portato a progettare e realizzare un limitatore di frenata, che verrà montato su uno dei primi commerciali della casa, poi ha l’illuminazione: creare un sistema di ammortizzazione, in grado di assicurare la tenuta di un’auto rigida ma scomoda ed il comfort di un’auto comoda, ma inevitabilmente meno attaccata al suolo. Il progetto d’ammortizzazione “Idropneumatico” (utilizza sia l’aria, che liquidi), si è concretizzato su una Traction Avant del 1954, ma solo per l’asse posteriore, sarà la mitica Ds, l’anno successivo, a montarlo su tutte e 4 le ruote.